Passa ai contenuti principali

Gnocchi di semola di grano duro alla sorrentina


Sono stata molto onorata quando mi hanno invitata a far parte di un progetto "Mangiare Matera" il cui obiettivo principale è quello di promuovere ed esportare fuori dai confini regionali, il meglio delle produzioni artigianali materane, a cominciare dal Pane di semola rimacinata di grano duro “Mangiare Matera”, attraverso un rigoroso disciplinare di produzione e seguendo tecniche di produzione che si ispirano al passato.

Ogni singolo prodotto, dal pane al più piccolo dei taralli, passa dalle amorevoli mani dei loro fornai, che ne curano, con maestria artigianale, ogni passaggio, dal campo di grano duro lucano alla nostra tavola. Ecco perché Mangiare Matera vuol dire tradizione, passione, artigianato.Tra l'altro, nutro un amore antico per il grano, avendo trascorso tanti anni tra molini e silos, grani, semole e farine.

Il mio primo piccolo omaggio a Mangiare Matera, consiste nell'aver preparato un piatto della tradizione campana, gli "gnocchi alla sorrentina" preparando gli gnocchi a pasta cotta, con la semola rimacinata di grano duro della varietà senatore Cappelli, che ha un meraviglioso colore giallo ambrato.

Troverete le altre blogger che hanno aderito al progetto e me, nell'angolo delle blogger dedicatoci.

Ingredienti per 6 porzioni:
  • 400 g  ca di farina di semola di grano duro (senatore Cappelli)
  • 500/550 g  d’acqua
  • un pizzico di sale
  • 3-4  cucchiai di olio extra vergine d’oliva
  • Sugo di passata di pomodori profumato al basilico.
  • 300 g di Mozzarella di bufala campana dop o fior di latte dei Monti lattari
  • Parmigiano e Pecorino grattugiati
Preparazione:

Portare appena al bollore l’acqua leggermente salata, aggiungere l’olio evo, tutta la semola e mescolare energicamente; togliere dal fuoco.

Versare l’intero contenuto della pentola su di un piano di legno o marmo.

Lasciare raffreddare un po' ed incominciare ad impastare a mano: l’impasto prenderà corpo diventando omogeneo. Questa operazione durerà una decina di minuti circa.

Far riposare l’impasto coperto per una mezz'oretta.

Passato il tempo indicato, tagliare un pezzettino di impasto e con esso, formare un cordoncino; tagliarlo a tocchetti grandi quanto una falange; incavarli ad uno ad uno con l’indice e continuare così, fino ad esaurire l'impasto; riporre mano a mano, gli gnocchi su un vassoio cosparso di semola.

Cuocere gli gnocchi, calandoli nell'acqua bollente salata e scolandoli appena vengono a galla.

Nel frattempo, si è preparato un sugo di passata di pomodori profumato al basilico, col quale si andranno a condire gli gnocchi.

A questo punto, preparare i contenitori di coccio (pignatielli) e disporre uno strato di gnocchi, cospargere con pezzettini strappati con le mani, di mozzarella di bufala campana Dop del giorno prima, perchè rilascia meno liquidi o di fior di latte oppure provola (o un mix), una manciata di formaggi grattugiati, un mestolino di sugo e qualche foglia di basilico. Continuare fino al bordo del tegamino e chiudere con uno strato di formaggio grattugiato e sugo a coprire.

Gratinare in forno già caldo a 180°C per una quindicina di minuti e servire gli gnocchi direttamente nel tegamino caldissimo.

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Sciroppo di limone, arancia o mandarino

Nei mesi freddi c'è abbondanza di agrumi in giardino ed io le penso tutte per conservarli. In piena estate, ad esempio, scarseggiano i limoni, oltre ovviamente, le arance, i mandarini, i pompelmi. E allora, mi è venuta in mente quella santa donna di zia Carmela , quella della marmellata o confettura al microonde  quella che in piena estate ci prepara delle l imonate da manuale, dissetanti, con quel suo sciroppo  che diluisce nell'acqua minerale frizzante freddissima e serve con qualche cubetto di ghiaccio.  Mi sono subito adoperata (mi scuso per le bottigliette non proprio da food blogger) ed ecco la ricetta,  per chi se ne serve (cit.) : spremere il succo dell'agrume prescelto, ad esempio il limone; filtrarlo, pesarlo ed aggiungervi lo stesso peso, in zucchero semolato. Scaldare il liquido su fiamma moderata, facendo sciogliere lo zucchero, mescolando di tanto in tanto, senza protrarre troppo l'ebollizione.  Una volta raffreddato, travasarlo in b

Migliaccio dolce napoletano nelle due versioni

Il migliaccio dolce è una tipica preparazione napoletana del periodo di Carnevale.  In famiglia se ne facevano due versioni, una " classica " ed una coi “ capellini d'angelo ”, una pasta secca di grano duro tipo spaghettino, ma con un diametro minore. Recentemente il Dr. Giuseppe Viscardi mi ha scritto queste note sulle origini ed il significato del migliaccio, un dolce antichissimo: il migliaccio dolce viene preparato nell'anno solare, per la prima volta il 17 gennaio (Sant'Antonio Abate), giorno in cui, secondo la tradizione napoletana, finisce il tempo di Natale e comincia il Carnevale.  È un dolce carico di significati, apre e chiude una festa invernale per poi lasciar posto ad un altro dolce, la pastiera, fondamentalmente molto simile, ma che però, al posto della semola di grano duro ottenuta dal raccolto dell'anno prima, sostituisce i primi chicchi di grano (probabilmente ancor prima orzo) del nuovo raccolto.  Attraverso questi sapori

Zeppole di San Giuseppe al forno

Queste sono le zeppole di San Giuseppe al forno , che si preparano da tradizione napoletana, il 19  marzo, San Giuseppe , giorno in cui si festeggiano sia i Giuseppe che i papà. Zeppola al forno Zeppole di San Giuseppe al forno : Per la pasta bignè: ½ litro d’acqua ½ cucchiaino di sale 2 cucchiaini di zucchero 180 grammi di burro  300 grammi di farina 00 (non debole) 7-8 uova grandi Procedimento: 1)       mettere al fuoco un recipiente con l’acqua, il burro a pezzetti, lo zucchero, il sale e portare al bollore; 2)       quando il liquido bolle, gettare d’un colpo la farina e cominciare subito a mescolare con una spatola di legno, rimestando energicamente fino a che la farina sia ben incorporata; 3)       fare asciugare velocemente l’impasto ( panade ) a fuoco basso fino a sentire degli sfrigolii e ricavarne una palla; 4)       togliere dal fuoco, lasciare intiepidire ed aggiungere le uova, due per volta, fino a completo