Un po' di giorni sono passati, le
emozioni si vanno smorzando ed i ricordi si sedimentano e si fissano.
I prodotti
d’Eccellenza sono stati declinati in molteplici forme dai migliori Chef
italiani ed internazionali, che li hanno interpretati offrendone la loro
personale versione.
Il primo giorno:
dall'atelier pizza e lievitati, la bella Maria Cacialli, pizzeria la Figlia del Presidente, Napoli, finalmente una donna pizzaiola! La pizza fritta, con Felice Messina:
La giornata trascorre tra lo Chef Davide Scabin, il babà di Agostino Iacobucci e la verticale di fiano Mastroberardino:
I piatti dello Chef Mauro Uliassi da Senigallia, tra i quali un piatto anni '80, i "cappelletti della zia, con panna di bufala, prosciutto, piselli crudi e formaggio bucarello" e l'ottima ricciola alla puttanesca
Niko Romito, che si ostina a non usare la mozzarella per una sorta di timore reverenziale verso l'elemento principe, propone un "dolce" da fine pasto: mandorle, yogurt, salvia, limone, nocciole, che resta tra i miei preferiti dell'edizione. Ha lasciato molti dei presenti spiazzati, loro.
Scopro poi, Moreno Cedroni, il sorridente Chef di Senigallia, che sperimenta con la mozzarella.
Ad esempio con seppia, mozzarella di bufala e cioccolato, ripropone un nuovo “bounty” .
Nel contempo, all'Atelier "pasta mozzarella e pummarola", lo Chef Giuseppe Guida, Antica Osteria Nonna Rosa di Vico Equense (Na) con il suo Delicato Sorrentino, entusiasmava le folle, attestandosi al primo posto della classifica dei piatti più buoni delle Strade della Mozzarella di quest'anno:
Questa è stata la mia seconda
volta a Le Strade della
Mozzarella a Paestum, Savoy Beach Hotel.
Il progetto
di Barbara Guerra ed Albert Sapere, nasce e si sviluppa con l'intento di
avvicinarsi con sguardo nuovo ai luoghi delle origini, intrisi di storia
(Paestum è sito
archeologico già Patrimonio Mondiale Unesco), raccontandoli attraverso i
sapori e le eccellenze del territorio che è zona di produzione della Mozzarella
di Bufala DOP, della pasta di Gragnano IGP, del pomodoro e della Pizza.
Contando sulle loro
forze, sul Consorzio della Mozzarella di Bufala DOP e sugli altri
sponsor, Barbara ed Albert, lavorando con grande impegno e professionalità, sulla scorta del successo sempre maggiore della loro
manifestazione, stanno portando LSDM anche all’estero.
La cronaca ci
restituisce regolarmente un’immagine martoriata della regione Campania e
contribuire con i fatti al contrasto della disonestà dei pochi (e sottolineo
pochi) è circostanza degna di encomio, che a Barbara ed Albert, con le loro
Strade della Mozzarella è riuscita in pieno.
E’ troppo semplice
associare insistentemente e qualunquisticamente la Campania a fenomeni
deleteri: veleni, inquinamento, truffe, camorra; molto più difficile è
togliersi poi, la “monnezza” dalla faccia,
tirarsene fuori, senza lasciare spazio a quanti mettono a repentaglio la già
fragile economia e lo scarso sviluppo di un intera bellissima e ricca terra, che si
regge sul lavoro quotidiano di gente onesta, che non vuole abituarsi a tutto,
che è essa stessa eccezione.
Dal 12 al 14 maggio,
i tre giorni della manifestazione enogastronomica che quest’anno aveva come
tema “L’eccezione e la regola”, sono
stati scanditi dal susseguirsi di appuntamenti tra il Congresso, il Taste club
con i tre diversi Atelier ed il Wine experience.
Il primo giorno:
dall'atelier pizza e lievitati, la bella Maria Cacialli, pizzeria la Figlia del Presidente, Napoli, finalmente una donna pizzaiola! La pizza fritta, con Felice Messina:
La giornata trascorre tra lo Chef Davide Scabin, il babà di Agostino Iacobucci e la verticale di fiano Mastroberardino:
I piatti dello Chef Mauro Uliassi da Senigallia, tra i quali un piatto anni '80, i "cappelletti della zia, con panna di bufala, prosciutto, piselli crudi e formaggio bucarello" e l'ottima ricciola alla puttanesca
Il gelato di Corrado Assenza dal Caffè Sicilia di Noto, le tecniche di abbinamento dei vari elementi
Il secondo giorno passa in fretta.
E' un dolce il piatto che lo stellato Chef ischitano Nino Di Costanzo, presenta al congresso, un'illusione, la rappresentazione del niente è come pare: il bocconcino non lo è, il pomodorino neanche. L'insieme, da consumare nell'ordine consigliato dallo Chef, restituisce un fresco equilibrio di sapori.
Niko Romito, che si ostina a non usare la mozzarella per una sorta di timore reverenziale verso l'elemento principe, propone un "dolce" da fine pasto: mandorle, yogurt, salvia, limone, nocciole, che resta tra i miei preferiti dell'edizione. Ha lasciato molti dei presenti spiazzati, loro.
Ad esempio con seppia, mozzarella di bufala e cioccolato, ripropone un nuovo “bounty” .
Nel contempo, all'Atelier "pasta mozzarella e pummarola", lo Chef Giuseppe Guida, Antica Osteria Nonna Rosa di Vico Equense (Na) con il suo Delicato Sorrentino, entusiasmava le folle, attestandosi al primo posto della classifica dei piatti più buoni delle Strade della Mozzarella di quest'anno:
Dall' Atelier Made in Italy, Simone Bonini, Carapina, Firenze, che gelati!
Dall' Atelier pizza e lievitati, Ciro Salvo del 50Kalò di Napoli
Chiude la seconda giornata, la verticale del Franciacorta Bellavista
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