Passa ai contenuti principali

Pizza di scarole arrotolata, con semola di grano duro "Senatore Cappelli"

Con la semola rimacinata di grano duro Senatore  Cappelli" di "Mangiare Matera", mi sono proprio data alla pazza gioia: la sua grande qualità rende possibile la riuscita di ogni ricetta, per cui oltre alle precedenti preparazioni, eclairscroissant e  brioche e prima ancora del migliaccio dolce e degli gnocchi alla sorrentina, è il turno della mia reinterpretazione della tradizionale pizza di scarole napoletana,
la Pizza di scarole arrotolata, con semola di grano duro "Senatore Cappelli".

Ingredienti

per l'impasto:
  • 400 g di semola rimacinata di grano duro
  • 100 g di farina
  • 8 g di lievito di birra fresco
  • 300 ml di acqua tiepida
  • 1 cucchiaino raso di zucchero
  • 2 cucchiaini di sale
  • 2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
per il ripieno di scarola:
  • 1 Kg circa di scarole (scarolelle) lisce mondate e lavate
  • n. 1  spicchio d’aglio
  • peperoncino piccante
  • olio di oliva e.v.o.
  • olive nere di Gaeta denocciolate q.b.
  • capperi di Pantelleria q.b.
  • pinoli e passolini q.b.
  • gherigli di noce q.b.


Sciogliere il lievito di birra in tre cucchiai di acqua tiepida con un cucchiaino di zucchero e lasciare fermentare una mezz’oretta.
Nella ciotola dell’impastatrice mescolare la semola, la farina, il sale, aggiungere il lievitino, versare la restante acqua ed impastare con la foglia. 
Ad impasto formato, aggiungere l'olio evo a filo e continuare a lavorare fino ad avere una pasta morbida ed elastica. Lasciar lievitare l’impasto coperto fino al raddoppio.

Nel frattempo preparare il ripieno:  in un tegame alto, meglio d’alluminio, versare un fondo d’olio e lo spicchio d’aglio, soffriggere appena con un pezzetto di peperoncino piccante; eliminare l’aglio, aggiungere le scarole giovani, ben pulite, ancora umide e far stufare coprendo, quindi scoprire il tegame e far asciugare dall’acqua di vegetazione; salare, unire le olive e i capperi, poi i pinoli, l’uvetta e le noci spezzettate ed ultimare la cottura. Far raffreddare. 

Stendere la pasta in un rettangolo, coprire con la farcitura e avvolgere, partendo dal lato lungo, tendendo ad allungarle il rotolo ottenuto, arrotolarlo a chiocciola e posarlo in una teglia tonda foderata con carta forno. Lasciare lievitare almeno un'oretta.
Quindi, preriscaldare il forno a 180 ° C, spennellare con olio d'oliva e cuocere per circa 30 minuti.




http://mangiarematera.wordpress.com/

Commenti

  1. io adoro la pizza di scarole e questa versione arrotolata è stupenda: bravissima Maria! se continui così mi toccherò passare le vacanze di Natale e a rifare le tue ricette :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tanto per la vigilia di Natale è tradizione da noi :)

      Elimina
    2. io la faccio anche fuoristagione perchè mi piace troppo ;)

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Sciroppo di limone, arancia o mandarino

Nei mesi freddi c'è abbondanza di agrumi in giardino ed io le penso tutte per conservarli. In piena estate, ad esempio, scarseggiano i limoni, oltre ovviamente, le arance, i mandarini, i pompelmi. E allora, mi è venuta in mente quella santa donna di zia Carmela , quella della marmellata o confettura al microonde  quella che in piena estate ci prepara delle l imonate da manuale, dissetanti, con quel suo sciroppo  che diluisce nell'acqua minerale frizzante freddissima e serve con qualche cubetto di ghiaccio.  Mi sono subito adoperata (mi scuso per le bottigliette non proprio da food blogger) ed ecco la ricetta,  per chi se ne serve (cit.) : spremere il succo dell'agrume prescelto, ad esempio il limone; filtrarlo, pesarlo ed aggiungervi lo stesso peso, in zucchero semolato. Scaldare il liquido su fiamma moderata, facendo sciogliere lo zucchero, mescolando di tanto in tanto, senza protrarre troppo l'ebollizione.  Una volta raffreddato, travasarlo in b

Migliaccio dolce napoletano nelle due versioni

Il migliaccio dolce è una tipica preparazione napoletana del periodo di Carnevale.  In famiglia se ne facevano due versioni, una " classica " ed una coi “ capellini d'angelo ”, una pasta secca di grano duro tipo spaghettino, ma con un diametro minore. Recentemente il Dr. Giuseppe Viscardi mi ha scritto queste note sulle origini ed il significato del migliaccio, un dolce antichissimo: il migliaccio dolce viene preparato nell'anno solare, per la prima volta il 17 gennaio (Sant'Antonio Abate), giorno in cui, secondo la tradizione napoletana, finisce il tempo di Natale e comincia il Carnevale.  È un dolce carico di significati, apre e chiude una festa invernale per poi lasciar posto ad un altro dolce, la pastiera, fondamentalmente molto simile, ma che però, al posto della semola di grano duro ottenuta dal raccolto dell'anno prima, sostituisce i primi chicchi di grano (probabilmente ancor prima orzo) del nuovo raccolto.  Attraverso questi sapori

Zeppole di San Giuseppe al forno

Queste sono le zeppole di San Giuseppe al forno , che si preparano da tradizione napoletana, il 19  marzo, San Giuseppe , giorno in cui si festeggiano sia i Giuseppe che i papà. Zeppola al forno Zeppole di San Giuseppe al forno : Per la pasta bignè: ½ litro d’acqua ½ cucchiaino di sale 2 cucchiaini di zucchero 180 grammi di burro  300 grammi di farina 00 (non debole) 7-8 uova grandi Procedimento: 1)       mettere al fuoco un recipiente con l’acqua, il burro a pezzetti, lo zucchero, il sale e portare al bollore; 2)       quando il liquido bolle, gettare d’un colpo la farina e cominciare subito a mescolare con una spatola di legno, rimestando energicamente fino a che la farina sia ben incorporata; 3)       fare asciugare velocemente l’impasto ( panade ) a fuoco basso fino a sentire degli sfrigolii e ricavarne una palla; 4)       togliere dal fuoco, lasciare intiepidire ed aggiungere le uova, due per volta, fino a completo