Passa ai contenuti principali

Come riso e patate

risotto

Di recente ho iniziato a dovermi misurare con l’intolleranza al nichel, spesso devo farlo anche con quella al lattosio, inoltre, in famiglia avanzano i vegani. In sintesi, bisogna cercare di fare del proprio meglio, scegliendo cibi e preparazioni che possano mettere tutti intorno allo stesso tavolo a condividere la stessa pietanza, non mortificando il gusto, anzi, cercando di esaltare gli elementi del piatto che possano mettere tutti d’accordo.


Riso e patate è una minestra tradizionale napoletana, una variante della più conosciuta pasta e patate e come questa, viene variamente condita ed arricchita. Questa volta, ne ho fatto un risotto leggero e adatto appunto, anche a chi soffre di intolleranze al nichel, al lattosio ed al glutine, riducendo al minimo gli ingredienti aggiunti.



  •  Porzioni per 
    2 persone
     
  • Tempo di Preparazione
    10 Minuti
     
  • Tempo di Cottura
    25 Minuti
     
  • Tempo Totale
    35 Minuti

 Ingredienti per 2 persone:

  • 120 grammi riso Carnaroli
  • 120 grammi patate a cubetti
  • mezza carota tagliata fina
  • mezza cipolla tagliata fine
  • 1 gambo sedano tagliato fine
  • 1 gambo prezzemolo tagliato fine
  • 40 grammi d'olio d'oliva extravergine
  • 2 pizzichi sale fino 
Procedimento

  1. Tritare carota, sedano, cipolla, prezzemolo e far rosolare appena, in un fondo d’olio evo, in una pentola con interno porcellanato; aggiungere le patate tagliate a piccoli cubetti, far insaporire, mescolando con un cucchiaio di legno ed aggiungere un mestolo d’acqua bollente leggermente salata.
  2. Al bollore, aggiungere il riso, far insaporire, quindi aggiungere, coprendo a filo il contenuto della pentola, acqua bollente salata. Continuare la cottura mescolando come per un risotto, aggiungendo altra acqua solo quando la precedente sia stata assorbita. Portare a cottura, eventualmente aggiustare di sale.
    Fuori dal fuoco mantecare con un filo d’olio evo.
  3. Servire guarnendo con chips di patate arrostite in forno, per un tocco di croccantezza ed un pizzico di bucce di pomodoro seccate e tritate.

Commenti

  1. io non amo riso e patate (non mi dite niente, ma a me carboidrato+carboidrato non scende :P ), eppure questa tua versione alleggerita e a prova di intollerante mi intriga molto. Maria, sembrerà una scemenza, ma a ogni post mi sembra che tu faccia un salto in avanti: piatti sempre invitanti, buoni e moderni, bravissima!

    RispondiElimina
  2. Bello e buonissimo, si vede che è mantecato stra bene :) Un bacione :)

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Sciroppo di limone, arancia o mandarino

Nei mesi freddi c'è abbondanza di agrumi in giardino ed io le penso tutte per conservarli. In piena estate, ad esempio, scarseggiano i limoni, oltre ovviamente, le arance, i mandarini, i pompelmi. E allora, mi è venuta in mente quella santa donna di zia Carmela , quella della marmellata o confettura al microonde  quella che in piena estate ci prepara delle l imonate da manuale, dissetanti, con quel suo sciroppo  che diluisce nell'acqua minerale frizzante freddissima e serve con qualche cubetto di ghiaccio.  Mi sono subito adoperata (mi scuso per le bottigliette non proprio da food blogger) ed ecco la ricetta,  per chi se ne serve (cit.) : spremere il succo dell'agrume prescelto, ad esempio il limone; filtrarlo, pesarlo ed aggiungervi lo stesso peso, in zucchero semolato. Scaldare il liquido su fiamma moderata, facendo sciogliere lo zucchero, mescolando di tanto in tanto, senza protrarre troppo l'ebollizione.  Una volta raffreddato, travasarlo in b

Migliaccio dolce napoletano nelle due versioni

Il migliaccio dolce è una tipica preparazione napoletana del periodo di Carnevale.  In famiglia se ne facevano due versioni, una " classica " ed una coi “ capellini d'angelo ”, una pasta secca di grano duro tipo spaghettino, ma con un diametro minore. Recentemente il Dr. Giuseppe Viscardi mi ha scritto queste note sulle origini ed il significato del migliaccio, un dolce antichissimo: il migliaccio dolce viene preparato nell'anno solare, per la prima volta il 17 gennaio (Sant'Antonio Abate), giorno in cui, secondo la tradizione napoletana, finisce il tempo di Natale e comincia il Carnevale.  È un dolce carico di significati, apre e chiude una festa invernale per poi lasciar posto ad un altro dolce, la pastiera, fondamentalmente molto simile, ma che però, al posto della semola di grano duro ottenuta dal raccolto dell'anno prima, sostituisce i primi chicchi di grano (probabilmente ancor prima orzo) del nuovo raccolto.  Attraverso questi sapori

Zeppole di San Giuseppe al forno

Queste sono le zeppole di San Giuseppe al forno , che si preparano da tradizione napoletana, il 19  marzo, San Giuseppe , giorno in cui si festeggiano sia i Giuseppe che i papà. Zeppola al forno Zeppole di San Giuseppe al forno : Per la pasta bignè: ½ litro d’acqua ½ cucchiaino di sale 2 cucchiaini di zucchero 180 grammi di burro  300 grammi di farina 00 (non debole) 7-8 uova grandi Procedimento: 1)       mettere al fuoco un recipiente con l’acqua, il burro a pezzetti, lo zucchero, il sale e portare al bollore; 2)       quando il liquido bolle, gettare d’un colpo la farina e cominciare subito a mescolare con una spatola di legno, rimestando energicamente fino a che la farina sia ben incorporata; 3)       fare asciugare velocemente l’impasto ( panade ) a fuoco basso fino a sentire degli sfrigolii e ricavarne una palla; 4)       togliere dal fuoco, lasciare intiepidire ed aggiungere le uova, due per volta, fino a completo