Gli 'ndunderi sono un tipo di pasta fresca fatta a mano, tipica di Minori della Costiera d'Amalfi (Sa) e venivano preparati tradizionalmente per i festeggiamenti in onore della Patrona Santa Trofimena.
La ricetta è antichissima, pare di origine romana, una variante delle "palline latine" che venivano fatte con "farina caseata" ovvero con farro e latte cagliato. Se ne può leggere qui. Si narra che i pastai di Minori, quelli che nel Settecento si trasferirono a Gragnano per dare origine all’industria della pasta, modificarono la ricetta originaria dello 'ndundero minorese, in un impasto di farina, ricotta, uova, formaggio grattugiato, sale e spezie.
Gli ‘ndunderi si preparano a mano e mia sorella Elisabetta ha imparato molto bene. Li prepara spesso, aromatizzandoli e condendoli in svariate maniere, a seconda delle stagioni e degli ingredienti a sua disposizione. Questi in foto, ad esempio, sono stati conditi con le ultime melanzane a funghetto ed i primi pomodorini del Piennolo, l'inizio e la fine delle stagioni, nella prima domenica del secondo lockdown.
- 130 g di ricotta
- 1 uovo medio
- un pizzico di sale, uno di pepe
- un cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato
- un cucchiaio di pecorino romano grattugiato
- farina di grano tenero e duro, 100 g circa in totale
Per prepararli si impastano tutti gli ingredienti fino a ricavarne un impasto compatto e morbido, della stessa consistenza degli gnocchi, per intenderci; staccandone dei pezzetti, arrotolare a formare dei cordoncini non troppo sottili, tagliarli a pezzetti (un po' più grandi dei comuni gnocchi), renderli concavi con la pressione delle dita e facendoli scivolare sull’apposita tavoletta rigata in legno detta "pettine" (che Elisabetta mi ha regalato), oppure in mancanza, sui rebbi di una forchetta oppure sulla parte convessa di una grattugia.
Una volta pronti, cuocere gli 'ndunderi in acqua bollente salata, sino a che salgono a galla, trasferirli in una padella con il condimento (le melanzane a funghetto) e farli insaporire su fiamma viva, aggiungere in ultimo, qualche foglia di basilico fresco e servire.
P.S.: auguri Santa Elisabetta
Come sempre ricette fantastiche. Potresti dirmi che tipo di ricotta o quale sarebbe ideale utilizzare? Grazie
RispondiEliminaTradizionalmente viene usata ricotta di mucca, ma a me piace adoperare anche quella di pecora che dalle mie parti viene chiamata "romana".
EliminaGrazie
Buonasera, grazie per la ricetta! Fatti e mangiati ieri sera;-) avrei una domanda...volendo farli in doppia o tripla dose come mi regolo per le proporzioni tra gli ingredienti?
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